E’ un fastidioso messaggio pubblicitario via email, o finalmente un modo per dare una svolta alla propria vita? Una disperata richiesta d’aiuto da parte di uno sconosciuto o un pericoloso raggiro informatico?
Riceviamo ogni giorno via mail o su social network, notizie, informazioni, catastrofi naturali nascoste dai governi o modi per diventare ricchi che è vietatissimo divulgare. Ma sarà tutto vero?
La truffa è il meccanismo con il quale si convince una persona di avere un vantaggio di qualche tipo circa una certa questione. E la certezza di avere questo vantaggio riduce, o in certi casi annulla, le difese mentali del truffato. Come per difendersi dagli aggressori si frequentano corsi di difesa personale, così per diventare immuni agli attacchi informatici bisogna fare allenamento, una ginnastica mentale che ci consenta di cambiare il punto di vista, non leggere i messaggi con gli occhi di una potenziale vittima, ma con quelli del truffatore che li ha scritti.
Questo libro vuole essere a metà tra un romanzo ed un saggio, dove è possibile guardare attraverso una serie di raggiri informatici dapprima con gli occhi di una vittima, e poi con quelli dell’aggressore, ed imparare in questo modo ad osservare i fatti dai due diversi ma complementari punti di vista.

Secondo il Diritto Italiano la truffa è "l’ottenimento di un vantaggio a scapito di un altro soggetto indotto in errore attraverso artifici e raggiri". Più poeticamente la truffa è il meccanismo con il quale si convince una persona di avere un vantaggio di qualche tipo circa una certa questione. E la certezza di avere questo vantaggio riduce, o in certi casi annulla, le difese mentali del truffato. Nella maggior parte dei casi infatti, la truffa fa leva sui sentimenti della vittima, spesso sulla sua ingordigia.
Questa definizione non vuole certo riscattare in alcun modo il truffatore, che resta in ogni caso un criminale della peggior specie, un criminale che sfrutta una propria superiorità a scapito di persone più deboli di lui. Eppure astraendo la truffa a puro esercizio mentale, e volendola un po’ forzatamente intendere come esaltazione dell’intelligenza del truffatore, alla ricerca della superiorità intellettuale rispetto al truffato, ebbene può diventare un fenomeno piuttosto interessante da studiare.
La truffa è una delle rappresentazioni della malvagità dell’essere umano contro un altro essere umano. "Homo homini lupus", eppure esistono altre forme di malvagità anche maggiori che nonostante tutto val la pena di studiare per la cura con cui vengono sviluppate. La si può immaginare come una guerra, una delle attività umane che primariamente bisognerebbe aborrire. Non la prima, certo, perché nella mia personale scala dei valori i primi due posti per le attività da aborrire sono già occupati da tortura e schiavitù, ma il terzo posto è senza alcun dubbio riservato alla guerra. Eppure lo studio delle guerre ha un fascino speciale. Non è forse vero che le si studia a scuola? Che le studiano anche bambini in età scolare, quell’età che nell’immaginario comune dovrebbe essere preservata da violenze e brutalità? Certo è uno studio asettico e spesso imparziale che da un lato consente di studiarne le motivazioni per cercare di non ripresentarle nella storia futura, dall’altro permette di osservare come gran parte dell’ingegno umano si aguzza durante le guerre.
Ebbene, seppur in piccolo, per le truffe è la stessa cosa. Da un lato studiarle consente di essere un po’ più preparati ed evitare di trovarsi dal lato sbagliato della trincea, quello della vittima, e dall’altro è innegabile il fascino dell’ingegno necessario per svilupparne i dettagli.

Ma in tutto questo cosa c’entrano Davide e Golia?

Davide è quel ragazzo, che successivamente sarebbe diventato re, il quale abbatté il gigante Golia con una semplice fionda, e poi utilizzò la sua stessa spada per decapitarlo. Davide è quindi l’emblema dell’astuzia con la quale è possibile vincere la forza. Astuzia che se ben utilizzata da una potenziale vittima può vincere la forza del truffatore o di intere organizzazioni truffaldine.

Questo libro vuole essere una sorta di saggio romanzato. Ogni tipologia di truffa analizzata viene raccontata dapprima sotto forma di storia. Una storia inventata, mai accaduta, eppure verosimile. Come si suol dire, riferimenti a fatti e persone è puramente casuale, ma raccontare la storia di un raggiro dal punto di vista del truffato non è affatto una scelta casuale. Cambiare punto di vista, ecco la cosa difficile. Il truffato nel 100% dei casi si trova, o viene messo ad arte, in una situazione psicologica tale da riuscire a vedere esclusivamente il proprio punto di vista, magari creato artificialmente dal truffatore. E per salvarsi è necessario riuscire a fare il salto, guardare la situazione dall’esterno, cambiare il punto di vista ed indovinare quello del truffatore. Non è per nulla semplice, ma solo così è possibile evitare di cadere nella trappola. E’ questo il motivo per cui dopo la storia, inventata ma verosimile, viene raccontata la stessa truffa dal punto di vista del truffatore, quasi una ginnastica mentale per allenarsi a sviscerare più punti di vista possibile.

In realtà poi non tutti i racconti collezionati in questo libro sono inventati. Due in particolare sono veri, realmente accaduti e di dominio pubblico; studiarli permettere di conoscere dei fenomeni sociali interessantissimi ed utilissimi ai fini della difesa propria e di chi ci circonda.

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